đ—ĸ𝗴𝗴đ—ļ 𝗜𝗹 𝟮𝟱 đ—ē𝗮đ—ŋ𝘇đ—ŧ 𝗹𝗮 𝗖đ—ĩđ—ļ𝗲𝘀𝗮 đ—°đ—˛đ—šđ—˛đ—¯đ—ŋ𝗮 𝗹𝗮 đ—Ļđ—ŧ𝗹𝗲đ—ģđ—ģđ—ļ𝘁𝗮Ė€ 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔đ—ģđ—ģ𝘂đ—ģ𝗰đ—ļ𝗮𝘇đ—ļđ—ŧđ—ģ𝗲 𝗱𝗲𝗹 đ—Ļđ—ļ𝗴đ—ģđ—ŧđ—ŋ𝗲

đ—ĸ𝗴𝗴đ—ļ 𝗜𝗹 𝟮𝟱 đ—ē𝗮đ—ŋ𝘇đ—ŧ 𝗹𝗮 𝗖đ—ĩđ—ļ𝗲𝘀𝗮 đ—°đ—˛đ—šđ—˛đ—¯đ—ŋ𝗮 𝗹𝗮 đ—Ļđ—ŧ𝗹𝗲đ—ģđ—ģđ—ļ𝘁𝗮Ė€ 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔đ—ģđ—ģ𝘂đ—ģ𝗰đ—ļ𝗮𝘇đ—ļđ—ŧđ—ģ𝗲 𝗱𝗲𝗹 đ—Ļđ—ļ𝗴đ—ģđ—ŧđ—ŋ𝗲.

Si ricorda il momento in cui nel piccolo e striminzito villaggio di Nazareth, l'angelo Gabriele porta a Maria l'annuncio della sua prossima maternità.

Siamo al centro della storia della salvezza, l'inizio di quel disegno che farà nuove tutte le cose.

Questa celebrazione, alla luce del Vangelo di Luca 1,26-38,ha origine nei primi secoli e si caratterizza per il concepimento verginale di Maria.

Il Concilio di Nicea del 325 e a seguire il Concilio di Costantinopoli definirono il Credo con la seguente dicitura che ancora oggi ripetiamo:

Il Figlio di Dio "per noi e per la salvezza discese dai cieli e per opera dello Spirito Santo si incarnò nella Vergine e divenne uomo".

Nel VII secolo la festa venne introdotta nella Chiesa romana da Papa Sergio con una solenne processione alla basilica di Santa Maria Maggiore.

Nel racconto di Luca, che riporta il saluto dell'angelo sì coglie che Dio e presente nella sua vita e che il lei renderà visibile l'invisibile perché "Nulla e impossibile a Dio"