🔹️🔷️ Domenica prossima 8 maggio c.a. in tutte le Chiese del mondo si celebrerà la Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni. 

Scrive il Santo Padre nel Suo messaggio per la Giornata che tutti battezzati sono soggetti attivi dell’evangelizzazione: «bisogna guardarsi dalla mentalità che separa preti e laici, considerando protagonisti i primi ed esecutori i secondi, e portare avanti la missione cristiana come unico popolo di Dio, laici e pastori insieme».

 

"Chiamati a edificare la famiglia umana”.

Questo il tema dell’appuntamento e dell’intervento di Francesco che ribadisce come la parola “vocazione” non vada riferita «solo a coloro che seguono il Signore sulla via di una particolare consacrazione», perché «ogni persona umana, prima ancora di vivere l’incontro con Cristo e abbracciare la fede cristiana, riceve con il dono della vita una chiamata fondamentale: ciascuno di noi è una creatura voluta e amata da Dio, per la quale Egli ha avuto un pensiero unico e speciale». E questa scintilla divina va sviluppata nel corso della vita «contribuendo a far crescere un’umanità animata dall’amore e dall’accoglienza reciproca».

 

«Siamo chiamati a essere custodi gli uni degli altri, a costruire legami di concordia e di condivisione, a curare le ferite del creato perché non venga distrutta la sua bellezza». A diventare un’unica famiglia nella meravigliosa casa comune del creato, nell’armonica varietà dei suoi elementi. 

 

In questa grande vocazione comune poi si inserisce la chiamata più particolare «che Dio ci rivolge raggiungendo la nostra esistenza con il suo amore e orientandola alla sua meta ultima». È lo sguardo del Signore che ci raggiunge, che ci chiama, aggiunge il Papa. Si tratta di accogliere quello sguardo. Se lo facciamo la nostra vita cambia. E tutto diventa «dialogo vocazionale, tra noi e il Signore, ma anche tra noi e gli altri».

 

Quando parliamo di “vocazione”, dunque, aggiunge il Papa – «si tratta non solo di scegliere questa o quella forma di vita, di votare la propria esistenza a un determinato ministero o di seguire il fascino del carisma di una famiglia religiosa o di un movimento o di una comunità ecclesiale; si tratta di realizzare il sogno di Dio, il grande disegno della fraternità che Gesù aveva nel cuore quando ha pregato il Padre: «Che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). 

 

Occorre però consentire a Dio di lavorare su di noi, di far emergere il seme di santità che portiamo dentro. Come diceva Michelangelo Buonarroti a proposito delle sculture: «Ogni blocco di pietra ha al suo interno una statua, ed è compito dello scultore scoprirla».