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πŸ”ΈοΈπŸ”ΆοΈ ️ Il presidente russo Putin che parlando alla nazione comunica di aver firmato il decreto di riconoscimento delle repubbliche separatiste di Lugansk e di Donetsk nel Donbass; di conseguenza l'invio delle forze armate nella regione;
Biden, il presidente degli Stati Uniti reagisce imponendo, diplomaticamente, sanzioni solo alle due repubbliche separatiste, anche se sono pronte quelle contro Mosca. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU che si riunisce nottetempo perché il rischio di un grande conflitto è reale e dev'essere prevenuto.
E c'è  pure l'intervento sia dell'Alleanza Atlantica che l'Unione Europea. 
Ci siamo proprio tutti. Pare lo sviluppo naturale e scontato di un qualcosa che era nell'aria.
Ma tra la nostra gente c'è preoccupazione, timore, invito alla preghiera (fino ad oggi una persona in un sms mi scriveva: padre ricordi di pregare per la pace) perché ci si rende conto che se il buongiorno si vede dal mattino la situazione è veramente grave.
In tutto ciò si alza chiara e ferma, decisa e forte la voce del Papa:
"Cari fratelli e sorelle,le notizie che giungono dall'Ucraina sono preoccupanti.
Affido alla intercessione della Vergine Maria, alla coscienza dei responsabili politici, ogni sforzo per la pace. 
Preghiamo in silenzio "

Don Angelo