⚘ Al nostro secondo appuntamento con le pillole mariane del mese di maggio ci soffermiamo su uno dei tanti titoli con i quali veneriamo la Madonna, quello di Maria donna dell’attesa. 

Vergine in attesa, all'inizio; Madre in attesa, alla fine, e nell’arco temporale che si dischiude tra questi due estremi momenti c’è sempre Maria che vive la sua vita tra tante altre struggenti attese. 

 

Nella vita di Maria il verbo attendere è divenuto sinonimo di amare, per la sua particolare condizione - che nel divino disegno della redenzione universale l’ha vista, fin dal concepimento, orbata della macchia originale - lei ha sempre atteso ed amato, amato ed atteso in una sintesi perfetta che traduce in amore ogni gesto sicché di Lei si cantano e sempre si canteranno cose meravigliose che il cuore dell’uomo mai potrebbe contenere ma solo sfiorare, intravedere, scorgere come in un sogno, come quando le pupille offuscate lambiscono un deserto che sa di mare e s’increspa in piccole dune che non riesci a percepire ma brami di immergerti in quelle divine delizie e nell’arsura di quell’attesa Lei, la Vergine Santissima, sa essere sempre presente, Lei che l’umana natura ha nobilitato nell’attesa di un amore vissuto in pienezza, ci ricorda sempre che è la porta che conduce a Gesù e che ci introduce in quel tempo che è per noi tutti possibilità di crescita e grazia feconda d’amore.

 

Ed è per questo che anche oggi rinnovo a tutti noi l’invito a non sprecare il tempo di maggio, un tempo da fecondare con l’impegno della preghiera del santo rosario che come profumo di incenso riesce a salire all’altare di Dio commuovendo il cuore del Padre che da nessuno di lascia vincere in generosità elargendo grazia su grazia a chi con umiltà a Lui si rivolge.