Dio ci conosce ad uno ad uno, sa il nostro nome sin dall’inizio dei tempi, ci conosce perfettamente. Questa è una notizia che ci riempie di una gioia straordinaria. In una società ed in un tempo dove non si guarda più all’uomo in quanto tale ma lo si guarda in quanto numero insieme ad altri numeri, sapere che c’è qualcuno che ci valorizza e che ci riconosce nella nostra unicità, non può non riempirci di gioia e di serenità. Al posto di una logica social, dove si guarda quanti likes o quanti followers abbiamo, si contrappone lo sguardo attento e valorizzante di Dio nella nostra unicità. Oggigiorno invece si promuove la rimozione della diversità, cioè si cerca di uniformare tutti ad un tipo solo di modello. Ma questa ideologia non fa altro che portare avanti una visione sbagliata di “lotta alla discriminazione”. Le discriminazioni non nascono per la diversità, è normale che un tizio non è mai uguale ad un altro. Le discriminazioni nascono da uno sguardo non educato all’accoglienza dell’altro e si combattono imparando il rispetto delle diversità di ognuno. Essere uno diverso dall’altro ci permette di arricchirci, ci permette di crescere e migliorarci sempre di più, perché è nel condividere la nostra unicità con le infinite unicità che ci permette di andare avanti. Se rinchiudiamo invece l’essere umano all’interno di una logica di standardizzazione del “modello essere umano”, si arriverà alla confusione ed all’impoverimento dalla nostra umanità.
Un altro aspetto da non sottovalutare è il saperci custoditi e protetti dalla potente mano di Dio. C’è una forza oscura, una realtà che ci vuole strappare la felicità e la vita, che vuole strapparci via da Dio, ma il Signore ci rassicura che la sua mano potente, non ci lascerà mai, non permetterà mai che veniamo strappati dalla vera Felicità e dal vero Amore. Questo ci permette di sentirci protetti. E Gesù fa un paragone importante, lui è il pastore che si prende cura delle sue pecore, che siamo tutti noi. Che immagine bella. Il pastore che dona la vita pur di proteggere il gregge, il pastore misericordioso che non ha paura di cercare le sue pecore sperdute in luoghi pericolosi, un Padre che si dona per amore del suo popolo. E come le pecore sanno riconoscere la voce del pastore, anche noi dobbiamo riconoscere la voce di Dio nella nostra vita per poter restare più strettamente uniti a Lui.
EUCARISTANT