Riflessione sul Vangelo di oggi 🕯

Poco prima che Gesù venga portato in cielo, pronuncia alcune parole. Sono parole che vogliamo far risuonare in noi con venerazione grande, poiché sono le ultime che la bocca del Signore ci consegna prima che i suoi piedi si stacchino dalla terra, dal luogo dove viviamo le nostre vite, per precederci nel luogo, anzi nella condizione, dove la nostra vita si compie, nell’unione con Dio.

 

Cosa dice Gesù prima di ascendere al cielo? Il suo breve discorso inizia in questo modo: “Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo gior­no”. Prima di andare in cielo, Gesù vuole ripetere l’annuncio della sua Pasqua. Questa è la cosa fondamentale. Anche il resto di quello che dice, è tutto basato su questo: la sua morte e risurrezione.

 

Cosa ha da dire a noi Gesù, mentre non possiamo vederlo con i nostri occhi e dobbiamo essere in relazione con lui in un altro modo? Cosa ci dice oggi che sentiamo la sua assenza? “Il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno”. Perché dire questo prima di ogni cosa? E cosa, d’altra parte, lo tiene vicino se non il dono della sua vita – la morte, e il fatto che vive per sempre e che supera i limiti dello spazio e del tempo?

 

È la Pasqua che ha il potere di ricordare che Cristo è sempre con noi, che vive nelle nostre vite. È la Pasqua che rende Cristo presente. Ed è la Pasqua che apre il cielo a Cristo e a ciascuno di noi. Gesù entra in cielo perché ha dato la sua vita e proprio così ha potuto riceverla e donarla per sempre in abbondanza.

 

EUCARISTANT