Lui, il re della gloria, vincitore del peccato e della morte, è salito al cielo tra il coro festoso degli angeli.
Prima di salire alla destra del Padre, Gesù affida un’impresa ambiziosa: quella di evangelizzare non solo il popolo di Israele o l’impero romano, ma il mondo intero, la creazione tutta.
«Sembra davvero troppo audace l’incarico che Gesù affida a un piccolo gruppo di uomini semplici e senza grandi capacità intellettuali! Eppure questa sparuta compagnia è inviata a portare il messaggio d’amore e di misericordia di Gesù in ogni angolo della terra.
Anche noi abbiamo ricevuto questo stesso compito divino, e per questo sentiamo così vicino quel giorno nel quale Gesù è salito al cielo.
San Josemaría diceva che «l'apostolato è come il respiro del cristiano; un figlio di Dio non può vivere senza questo palpito spirituale.
La festa odierna ci ricorda che lo zelo per le anime è un comandamento dell'amore del Signore che, nell'ascendere alla gloria, ci invia come suoi testimoni al mondo intero. È grande la nostra responsabilità, la nostra condotta deve essere tale che gli altri possano dire, vedendoci: ecco un cristiano, perché non odia, perché sa comprendere, perché non è animato da zelo fanatico, perché domina i suoi istinti, perché si sacrifica, perché manifesta sentimenti di pace, perché ama.
Don Angelo